Si sono dovuti riunire ed organizzare in un comitato con tanto di tesseramenti e organi dirigenziali. Sono gli abitanti di Milano Fraz. del comune di Spoleto ad aver dovuto prendere questa decisione per vedersi riconosciuti i propri diritti.
Oramai dall’inizio della Pandemia i “Milanesi” locali subiscono giornalmente soprusi e vessazioni da parte degli abitanti dei paesi vicini, episodi addirittura riconducibili al vero e puro razzismo da parte degli spoletini.
“ce scanzono tutti” è il primo punto all’ordine del giorno che verrà discusso oggi alla prima riunione del comitato che si terrà dentro casa de Ginetta. Inizialmente i 15 membri dell’organizzazione nonché il numero totale degli abitanti della frazione, avrebbero dovuto vedersi fuori, erano già pronte le sedie, i tavoli e un fiasco de vino rosso nel giardino di Enzo ma complici le condizioni meteo è stato autorizzato un cambio di programma dal presidente che attraverso una velina ufficiale fa sapere “te pia’n corbu a te e lo piove, se fina ju tuttu…na paralise!”
Il problema nasce appunto con il diffondersi del Covid-19, ormai è cosa nota di come il virus stia perdendo consistenza in fatto di contagi in tutta Italia ad eccezione della regione Lombardia e in particolare della Città di Milano.
Abbiamo incontrato Augusto il presidente del comitato “LIBERATEMILANO” che ci ha rilasciato alcune dichiarazioni:
“quanno che ce domannono de dove semo e je risponnemo de Milano, manco ce fonno finì de risponne che subbitu se girono de quell’andra parte, oppure ce scanzono e questo non va vene fiju mia perché nui non semo de quillu Milano grossu grossu, ma de stu Milano picculu picculu, semo 15 in tuttu!!!”
Dunque il vostro possiamo definirlo un problema di riconoscibilità?
“sci brau, un po’ sarà pe u nome ma sicuru anche pe a parlata che è quasci uguale”
Quali sono le vostre richieste?
“che non c’emo gnente, che stemo bene, che non semo nui andri quilli co lu viru. In paese manco ce sta più lu viru, ce ne stiono 2 ma ce li semo magnati. Ce li semo duvuti magnà, perché non ce portono più nemmanco la spesa e se dioceneguardi ce jemo nui a fa spesa…ce guardono come se fussimo appestati. Annamo in giru tutti co a muserola. Non je la facemo più. Che unu resiste resiste ma…o sai fiu mia come se dice? Staco staco e pu juu daco. Eh…poesse anche che ce scappa un boccatone unu de sti jorni”
Vogliamo cogliere l’occasione per lanciare un messaggio di pace, di non violenza e contro ogni forma di razzismo?
“Sci sci certo, io so bonu e caru basta che non me rompono li coioni! A casa mia decido io. Non è che unu de fori vene a fa lu padrone a casa mia. “
Adesso cosa intendete fare?
“Se la devono smette, non è pussibbile hi! ognu jornu su u cumunicatu dicono de nui andri. E Milano su e Milano ju, non se ne pole più. Stio pensanno anche de scrive na lettera a u sindacu ma non saccio scrive porca somenta. Però Marietta, la segrataria de u comitatu, c’ha na nipote che na vorda annava a scola co una de Spoleto centro, inzomma sta nipote è ‘struita e m’ha dittu che la lettera la pozzo scrive anche se non saccio scrive che tanto lu sindacu non la legge”
Continueremo a seguire questa triste vicenda e vi ricordiamo di rivordare, il movimento LIBERATEMILANO che ha bisogno di sostegno e non di una supposta di glicerina.
MILANO-SPOLETO È POLEMICA ANTI COVID

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