Il comune dice stop! A cautela dei cittadini un’ ordinanza stabilisce che ognuno sia responsabile delle proprie emissioni dentro la propria auto dopo la cena di San Martino. Aumentano a forte ritmo nella nostra città i gas ad effetto serra emessi dagli Spoletini dopo la cena di San Martino, responsabili di circa il 10% delle emissioni ad effetto serra globali. Lo Spoletino rilascia metano attraverso i microorganismi che sono coinvolti nel processo di digestione, le scorregge! Il dottor Dario Caro e il professor Simone Bastianoni del gruppo di Ecodinamica dell’Università di Siena, in collaborazione con i professori Ken Caldeira (Stanford University) e Steven Davis (Università della California) hanno stimato le emissioni di gas serra dovute al comune di Spoleto nel post cena de San Martino, rilasciate nell’ultima metà del secolo trovando che globalmente dal 1961 al 2010, tali emissioni sono aumentate del 51%.
Il 74% delle emissioni mondiali è causato dagli Spoletini dopo la cena di San Martino. “Possiamo riassumere così: mangiare tanto contribuisce al cambiamento climatico – dice il professor Bastianoni -. Da un punto di vista ambientale, sarebbe meglio che la popolazione spoletina per San Martino seguisse di più l’esempio della dieta mediterranea, ricca di carboidrati e verdura, limitando l’uso delle sarsicce, le braciole, i fegatelli co a ratta, u cignale, u lebbre, le castagne e il vino novello.”
Il team di ricerca ha rilevato una grande differenza tra le emissioni rilasciate da Spoleto e i paesi sviluppati che invece hanno raggiunto il loro livello massimo di emissioni negli anni ’70, per poi diminuire nel tempo fino ai giorni nostri. “L’anidride carbonica rilasciata dall’uso di combustibili fossili e dalla deforestazione rappresenta la porzione più ampia dei gas serra che hanno effetto sul cambiamento climatico – spiega il dottor Caro dell’Università di Siena – tuttavia, metano e protossido di azoto, le sostanze prodotte dagli Spoletini dopo la cena di San Martino, rappresentano circa il 28% del contributo al riscaldamento globale. Come risultato, queste emissioni di gas continuano ad aumentare vertiginosamente sul nostro pianeta e dopo San Martino, a Spoleto non si respira”.